PER LA STORIA

 

madonna.jpg (39264 byte)II complesso Chiesa - Convento è stato inaugurato il 16 luglio 1898 alla presenza del Fondatore Mons. Pietro Corvi, nativo di Ceprano, del superiore generale P. Bernardino di S. Teresa, del superiore provinciale P. Antonio di Gesù Intreccialagli e dei diciassette religiosi componenti la nuova comunità, di cui dodici giovani studenti qui inviati per completare gli studi teologici.

 

Il convento ha la forma di un quadrato perfetto con all'interno il chiostro. È di stile sobrio e lineare, ma molto aperto e luminoso. Nel 1958 vi e stato costruito accanto un'ampio locale per conferenze e riunioni a cui e stato dato il nome di "Sala Regina Carmeli".

 

La chiesa è a croce latina, ad una sola navata, lunga 34 m. e larga 8. Averla ridisegnata come oggi si presenta, piena di grazia e di armonia, è merito dell'architetto Prospero Sarti di Bologna, ma residente a Roma. Tutto il prospetto è costruito in cortina e la parte ornamentale è in terracotta modellata, su disegno di Sarti, dagli scultori Angeletti e Bischerini di Perugia. Sempre su disegno del Sarti furono eseguiti gli altari, la sacrestia, il coro, i candelieri e perfino i leggii. Tutti lavori in legno sono opera dell'artista cepranese Carlo Magni, mentre la decorazione della chiesa è opera di noti artisti del tempo, tra cui spicca il pittore Ettore Ballerini, autore fra l'altro dei quattro evangelisti nei riquadri posti alla base della cupola e della pittura nel catino dell'abside, dove con rara perfezione è rappresentata la gloria della Vergine del Carmelo fra gli angeli e i santi. Nel 1970 la Ditta Bevilacqua installò nella chiesa il grande organo a due sezioni, incorporandovi quello del Morettini del 1899.interno.jpg (40838 byte)

Il convento è nato come Collegio Teologico della Provincia Romana dei PP. Carmelitani Scalzi, che in questo modo riacquistava la sua sede stabile, avendola perduta nel 1873 a causa della soppressione del celebre convento di S. Maria della Vittoria da parte del governo italiano.

La presenza a Ceprano di una comunità così qualificata ha favorito una splendida fioritura di vocazioni sia a Ceprano che in molti paesi della provincia di Prosinone. Dal 1898 ad oggi la ciociaria ha dato all'Ordine Carmelitano una settantina di religiosi.

Sin dall'inizio il Carmelo cepranese si assunse due compiti apostolici ben precisi: il primo di assistere spiritualmente le vaste campagne di Arce e di Ceprano e l'altro di diffondere la devozione alla Madonna del Carmine, a cui è dedicata la chiesa, e la spiritualità mariana dell'Ordine. Nel primo caso si trattava di eseguire un esplicito mandato del Fondatore che volle e perseguì tenacemente questa presenza di religiosi nella sua città natia per l'assistenza spirituale di tanta gente legata ai lavori della terra.

La storia di questi cento anni evidenziano sufficientemente che la comunità carmelitana ha assolto brillantemente questo mandato del Fondatore, armonizzando la vita di ritiro, di preghiera e di studio con i molteplici impegni d'apostolato, a cui oggi si è aggiunto quello verso le giovani coppie che desiderano coronare il loro sogno di amore nel Santuario.

A proposito poi dell'impegno di far diventare la propria chiesa un centro d'irradiazione di spiritualità mariana basti ricordare che l'Ordine carmelitano è un Ordine mariano e che l'elemento fondante la sua spiritualità è l'elemento mariano: "Carmelus totus Marianus". Sono tanti i fatti che provano con quale tenacia i religiosi abbiano mantenuto fede all'apostolato mariano nella loro chiesa e altrove, ma ne ricordo solo uno: il solenne riconoscimento del vescovo della Diocesi Mons. Carlo Livraghi che il 21 gennaio 1962, in occasione del Quarto Centenario della Riforma Teresiana, elevò la nostra Chiesa a Santuario Mariano della Diocesi. Nella festa del Carmine dello stesso anno, a ricordo di questa data storica da "iscriversi come fu giustamente notato a lettera d'oro nella storia del Santuario" fu inaugurata la Fontana monumento dedicata alla Madonna eretta sul piazza del Santuario.

Questo intreccio di avvenimenti e di tanti altri più umili ma non meno importanti, ci invitano a cantare la bontà del Signore sempre presente e operante nella storia degli uomini e a ringraziare I la Madonna per la protezione accordata ai suoi devoti.

Il restauro della Cappella a Lei dedicata all'interno del Santuario e il rifacimento del pavimento intorno al Suo monumento sul piazzale della Chiesa esprimono proprio questo ringraziamento.

p.o.